Sosteneteci!

Vogliono costruire un parcheggio sotterraneo a pagamento lungo tutti i 400 metri di via Fermi, scavando fino a 15 metri di profondità. Per fare ciò dovranno eliminare 28 Platani quarantennali e 50 robinie più giovani. Ci toglieranno ossigeno e pace. Abbiamo raccolto 5000 firme per una petizione al Sindaco.

La zona ha già numerosi parcheggi sotterranei, di cui uno inutilizzato in quanto ancora privo di agibilità. Stiamo in un'ansa del Tevere e la zona è a rischio idrogeologico. Il 21 gennaio sono arrivati degli operai con transenne e cartelli d'avviso oltre che cartellonistica mobile di sosta vietata. Pochi minuti dopo sono arrivati i vigili urbani e hanno fatto togliere tutto e gli operai hanno tolto transenne e tutto il resto. Per ora sembra che siamo riusciti a bloccare ma non ci fidiamo.

giovedì 14 luglio 2011

25 gennaio 2011 - la posizione del Presidente dei Verdi di Roma

No_PUP_Fermi
Spett. Comitato No Pup Fermi,
in qualità di presidente dei Verdi di Roma e di ex consigliere capogruppo dei Verdi del XV Municipio (ho fatto parte per ben 10 anni del parlamentino locale), permettetemi di esternare alcune considerazioni in merito alla vicenda che vi vede vostro malgrado protagonisti irritati, indispettiti, umiliati nei diritti. Condivido appieno – e lo dico senza retorica strumentale – le motivazioni a sostegno della vostra recente lettera al Sindaco, perché al di là di ogni pur sostenibile ragione di ordine tecnico e di principio (che io stesso sposo) sulla inefficacia del Piano Urbano Parcheggi, quella della difesa delle storiche alberate di via Enrico Fermi appare il vero “tallone d’achille” per chi difende a spada tratta la validità del progetto. Infatti, il trasferimento e relativo trapianto dei platani in altre aree, caldeggiato e sostenuto dalla Giunta del XV Municipio, si rivela una vera e propria “bufala”, poiché anche le persone meno edotte in materia, sanno che le probabilità di attecchimento delle alberate nelle nuove sedi sono pressoché zero ! Se a questa considerazione aggiungiamo che l’intera operazione di estirpazione e trapianto delle consolidate essenze arboree ammonta a parecchie decine di migliaia di euro (soldi che, in ogni caso, verranno sottratti alla disponibilità dei cittadini), allora possiamo ben comprendere l’inutilità – anzi la dannosità - dell’iniziativa, sommata allo sperpero di denaro per l’increscioso tentativo.
Spiace, peraltro, che in questa vicenda l’assessorato all’Ambiente del XV Municipio si sia schierato a favore di questa indegna operazione, che nel migliore dei casi, produrrà l’impoverimento ambientale del verde in quel quadrante di città.
Evidentemente, l’intera giunta municipale deve aver accolto con vivo interesse le ragioni commerciali dell’impresa commissionaria, al punto da infischiarsene delle obiezioni, delle riserve e delle vibrate proteste della cittadinanza. Mi preme ricordare, per onor di cronaca, che il sottoscritto da sempre ha sostenuto – e non perché affetto da sindrome Nimby – l’inconsistenza e l’inutilità del Piano Urbano Parcheggi a Roma, in quanto pienamente convinto che esso contraddice e tradisce gli obiettivi – pur nobili – contenuti nel progetto, quali espressi nella Legge Tognoli del 1989: cioè l’idea di razionalizzazione della sosta e riqualificazione della superficie. Basta farsi un giro per la città e constatare empiricamente quale “riqualificazione” hanno prodotto i progetti PUP già realizzati: misere opportunità di miglioramento della qualità urbana e, soprattutto, inconsistenza nell’abbattimento del fenomeno di “parcheggio selvaggio” caratterizzano oggi gli ambiti toccati da tali progetti! Queste amare osservazioni della realtà purtroppo contrassegnano un bilancio negativo, ben lontano dalle aspirazioni dei proponenti e fanno propendere per un generale fallimento del
progetto PUP.

Qualche anno fa partecipai in prima fila alla mobilitazione di cittadini promossa contro un analogo progetto PUP in Piazza Lorenzini, al Portuense, assumendo senza esitazione l’iniziativa di legarmi ad un albero, per scongiurarne l’abbattimento ad opera delle ruspe. Oggi, grazie anche a questi atti estremi, piazza Lorenzini non è uno squallido spartitraffico, ma un’area fruibile alla cittadinanza, all’ombra dei suoi pini verdeggianti!
Occorre, a questo punto di sordità delle istituzioni tutte, allestire iniziative simili, come quella annunciata da voi, dello sciopero della fame a staffetta, magari congiuntamente ad una collettiva mobilitazione volta a proteggere “fisicamente” le alberate, per ottenere forse ascolto ed attenzione dalle autorità e dai media. Sì, la difesa degli alberi di via Fermi e dell’ambiente in generale valgono proprio uno sciopero della fame (vedi art. CorSera del 24 genn. u.s.) ed io ed i Verdi tutti saremo al vostro fianco in questa autentica “battaglia di civiltà”.
Martedì 25 Gennaio
Cordiali saluti
Giuseppe Teodoro

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