di Ileana Itinera Izzillo
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Dedicato a Peppino Impastato*
Ieri 14 Luglio alla Festa dell'Unità di Caracalla a Roma un ampio spazio è stato dedicato al dibattito ai PUP, ovvero ai Parcheggi scaturiti dal Piano Urbano Parcheggi, strumento ormai ventennale per risolvere l'emergenza mobilità a Roma.
Questo il titolo veramente accattivante e promettente
PARCHEGGI: CAMBIARE E' POSSIBILE?
Dal vecchio Piano Urbano Parcheggi ad una nuova idea di mobilità
Questi gli ospiti un po’ troppo monopensiero e meno accattivanti
Anna Maria Bianchi portavoce dei Comitati NO PUP
Giorgio Nena Presidente Associazione Roma Parcheggi
Dario Coen Confesercenti
Fabrizio Panecaldo Vice capogruppo PD Comune di Roma
Roberto Cellini segretario Fillea CGIL
coordina Eugenio Patanè Presidente PD
Non è così peregrino che i cittadini residenti e lavoratori dei quartieri interessati da interventi PUP si siano recati numerosi al dibattito per sentire che cambiamenti possibili venivano proposti.
Magari i cittadini avrebbero potuto scoprire che, non certo gli imprenditori dei PUP, ma almeno i politici del PD, durante questa consigliatura tremenda (per la mobilità come per molte altre cose) Alemanno, si fossero dati pena di capire come mai e con quali strumenti la municipalità di Parigi ha potuto dichiarare nel marzo di quest’anno ai quattro venti che il parco auto dei parigini si è ridotto di un quarto in 10 anni.
Sarebbe stato bello ascoltare politici che ragionassero su come e in quanto tempo, grazie alle politiche per la mobilità sostenibile progettate e messe in campo - ovvero numero e qualità delle linee della metropolitana, efficiente trasporto pubblico di superficie, car e bike sharing - si potesse ridurre il parco auto dei romani consentendo ai cittadini di spostarsi agevolmente in città con beneficio per il portafoglio, la salute e la qualità della vita. I cittadini, visto tutto questo impegno ad imitare i modelli migliori di mobilità europea, avrebbero anche compreso la necessità di alcuni residuali parcheggi di superficie (al bordo delle strade) e, in ultimo ma proprio in ultimo, sotterranei sia in proprietà che a rotazione gratuiti e a pagamento. Ovviamente ben localizzati in zone a rischio idrogeologico zero.
Invece i cittadini, ed in particolare i residenti di via Fermi, a rischio di sventramento per la costruzione di un parcheggio dannoso oltre che inutile, hanno scoperto che il parterre di ospiti - esclusa Anna Maria Bianchi che molto concreta, informata e propositiva veniva derubata della parola dopo poche battute da un moderatore incapace di portare i presenti al tema del dibattito così come proposto dal titolo - in questi anni non hanno proprio studiato nulla di nuovo né di autonomo né proveniente dai colleghi europei.
Anzi, per la verità non hanno neppure letto il titolo del dibattito a cui partecipavano: infatti senza minimamente rendersi conto che il piano PUP è fallito (Roma è sempre più caotica e trafficata malgrado i numerosissimi PUP già costruiti), non hanno manifestato alcuna intenzione di cambiare e della “nuova idea di mobilità” non hanno la più pallida idea.
Per i cittadini la cosa è ormai chiarissima: anche per la mobilità sostenibile l’autismo di certi politici ha raggiunto vette estreme che rendono poco sostenibile la loro pratica di democrazia e di trasparenza. Diversamente qualcuno si sarebbe sentito in dovere di accennare al fatto che alcune volte gli imprenditori dei PUP tentano di espiantare platani quarantennali in gemmazione e aprire cantieri e scavi senza i regolari permessi come è accaduto in Via Fermi il 21 Marzo ed il 12 Luglio passati. Senza l'attenta partecipazione del Comitato di Quartiere Marconi, il sostegno e l'impegno fattivo politico e istituzionale della Consigliera di Roma Capitale, Gemma Azuni (Sinistra Ecologia e Libertà), il sostegno del Circolo SEL del XV Municipio, le gravi iregolarità sostanziali non sarebbero state rilevate.
*Ho deciso di dedicare le mie note civili agli eroi antieroi italiani che con rigore morale ed etica umana e professionale hanno compiuto il loro lavoro con dedizione, onestà e serietà. Fino a quelle che per loro si possono dire estreme conseguenze.
Via Fermi: platani ed auto.